Parlare di Plusdotazione nella mia regione dove ancora è luogo scoperto per questo argomento, ovviamente non è mai facile. Quando mi è stato detto che mia figlia apparteneva per caratteristiche marcate a questa percentuale di bambini, da mamma non ho esclamato "Che bello! Che Meraviglia!", essendo stata informata sull'argomento e vedendo anche come mia figlia si relazionava con il mondo e come anche la società e i suoi coetanei rispondevano a lei, anzi non rispondevano a lei, subito ho esclamato " E ora, che si fa? Dove possiamo trovare un porto sicuro e un ambiente idoneo a lei? Come possiamo evitarle determinate situazioni incresciose? A chi possiamo rivolgerci?". Ovviamente non era per mancanza di idoneità alla situazione ma piuttosto di ambiente sociale. Nella mia città non vi era nulla di nulla che potesse essere idoneo ai suoi stimoli. La prima cosa che le creava ostacolo era la sua tenera età, solo 2 anni.... Chi mai l avrebbe accettata in un corso per bimbi di qualsiasi argomento, che partiva dai 4 anni a salire in rari casi e dai 6 anni nella maggior parte dei casi? Noi, come genitori siamo stati molto aperti alle sue volontà, le abbiamo dato libertà di poter osservare, scrutare, provare e sperimentare anche quando era molto piccola. Ci siamo sempre detti "se lo richiede è perché è capace di poter fare questo!" quindi sì da parte nostra Maika riceveva molti stimoli che chiedeva ma si sa, la vita non è fatta solo di famiglia... Ad un certo punto la devi anche considerare la società e comprenderla anche... E anche viverla.... E se già da prima Maika era sofferente nei confronti dei suoi coetanei nei quali non ci si rifletteva, con i quali notava le immense differenze tra ciò che era in grado di fare lei è quello che invece dovevano ancora imparare loro, tra ciò che interessava a lei e agli altri no.... Più si andava avanti e più peggiorava.... Ricordo molti episodi ma ve ne vorrei raccontare uno:
Maika aveva 2 anni e 5 mesi... 
È accaduto che andando al parco scelse l altalena come gioco..e fin  qui nulla di particolare ovviamente...finquando non arrivò una bimba e si mette al sedile accanto di mia figlia dell altalena. Allora Maika come al solito la saluta e Le chiede come si chiama..
"Lei è piccola ancora non sa parlare" le risponde il padre. Poi mi chiede quanto anni abbia mia figlia
"Due anni e mezzo" gli rispondo.
"Mia figlia invece due anni e tre mesi ma ancora nulla"
"Non si preoccupi ogni bimbo ha il proprio tempo per imparare" rispondo e poi rivolgo un po' di attenzioni anche alla bimba.
Maika allora inizia a pormi le domande sul cielo,  sul perché dopo il giorno viene la sera e così via ed io visto il Luogo cerco di risponderle in modo un po' meno esaustivo. Sapevo che Maika si sarebbe un po' innervosita visto che vuole sentire risposte più approfondite,  ma speravo di poterla distrarre con i giochi e la bimba. Nulla. Alla fine si avvicina una bimba di diciotto mesi che vuole andare anche lei sull altalena. Maika la saluta Le pone delle domande "Quanti anni hai? Bimba lo sai perché se ne va il sole? Bimba giochiamo a palla?".
Accortasi che neanche la bimba riusciva ovviamente a risponderle mi dice che vuole scendere e di chiamare la bimba grande di prima con la quale vuole giocare e parlare. La bimba che aveva cinque anni però è lontana così le dico che la dobbiamo raggiungere. Ok. Maika scende. SI rivolge a me e mi dice
"MAMMA LE BIMBE SONO PICCOLE STANNO INSIEME. VEDI ? LORO NON PARLANO! ANDIAMO!"
io ovviamente imbarazzata chiedo scusa e la giustifico dicendo che è piccola anche lei solo che sta passando quel periodo in cui si sente grande.
Maika mi ha sentito! CATASTROFE! Mi guarda proprio male in modo torvo e mi risponde con determinazione
"MAMMA IO NON SONO PICCOLA GUARDA" e dicendolo si impettisce tutta "MAMMA IO SONO GRANDE SENTI??? IO PARLO! LORO SONO PICCOLE NON IO!CAPITO???".
E allora rimango basita. È la prima volta che Maika ha una reazione così piena di suscettibilità specialmente in pubblico!
"SI MAIKA TU PARLI E ANCHE TROPPO ALLE VOLTE. VA BENE ANDIAMO ORA A GIOCARE A PALLA CON L ALTRA BIMBA!" Le rispondo e poi chiedo ancora scusa ovviamente.
La osservo e si vede che è offesa. Quando ci distanziamo la chiamo a me e mi inginocchio alla sua altezza.
MAIKA AMORE PERCHÉ SEI NERVOSA?
PERCHÉ SONO ARRABBIATA CON TE! Mi dice senza remore
PER COSA? le chiedo
IO NON SONO PICCOLA. QUELLE BIMBE NON PARLAVANO..LORO PICCOLE NON IO! PERCHÉ TU HAI DETTO CHE SONO PICCOLA?
PERCHÉ AMORE MIO NON PUOI DIRE CHE BIMBE DELLA TUA ETÀ SONO PICCOLE E TU NO. LE BIMBE CI RIMANGONO MALE.
MA È VERO NON PARLAVANO
LO SO MA ORA SCUSAMI SE TI HO FATTO ARRABBIARE NON VOLEVO! VA BENE? MI SCUSI AMORE?
Lei mi guarda come se ci stesse pensando e mi dice
VA BENE MAMMA. MA TU CAPITO CHE SONO GRANDE?
ovviamente rido perché lo ha detto come una adulta in miniatura e le rispondo
SI A MAMMA HO CAPITO. ORA BATTI IL CINQUE E DIAMOCI IL BACIOTTO DELLA PACE. MI ABBRACCI?
E cosi pace fu. ...
Perché loro la notano la differenza... E tu che ti ritrovi al centro non sai come davvero comportarti perché ci hanno insegnato che l'educazione viene prima di tutto e che favorire comportamenti inidonei non è mai opportuno... Ma quando ti ritrovi bimbi così attenti, sicuri, che capiscono a volte prima di te le cose e non hanno peli sulla lingua ma si impongono... Tu un po' in difficoltà ci sei...
Allora decidemmo che Maika doveva capire e accettare che anche se i suoi coetanei erano "diversi" da lei, lei poteva dare loro qualcosa in più piuttosto che non considerarli proprio... La portammo sempre dove vi erano dei suoi coetanei e incitavamo Maika a magari insegnare a coloro che erano curiosi i vari aspetti degli animali o altro di loro curiosità. Alla fine Maika capì che era anche bello stare con loro. Oggi, seppure li tratta ancora come piccoli se ne prende cura e loro le vogliono un mondo di bene.
Visto che ancora non avevo punti di riferimento a cui rivolgermi, cercai disperatamente un corso di teatro (Maika me lo chiedeva da tempo) per farla accettare... Alla fine la mia tenacia mi ricompensò e Maika poté frequentare a due anni e mezzo lezioni di teatro... Il teatro per lei è vitale.. È il suo catalizzatore di energia in eccesso....
Poi mi chiesi "Cos'altro potrei fare oltre che organizzare convegni con l'associazione Farfalle?"....
Certo! Lì dove non vi è niente si può creare molto... Quindi ecco da qui, la mia decisione di fondare un'associazione per bimbi apc nella mia città dove si creeranno laboratori, reti con famiglie, scuole e università e via dicendo... Progetto non profit, ambizioso ma fattibile e ad oggi nella nostra associazione ex novo
che in settimana fonderemo ho: una psicologa che si formerà in Plusdotazione, una pedagogista che si formerà in Plusdotazione, due insegnanti, due mamme e tanta tanta volontà e inventiva.
Perché QUANDO IL GIOCO SI FA DURO.... BEH I DURI INIZIANO A GIOCARE😁

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